B(L)OOOOM
Tra Al Awabi e Al Hamra c’è un tracciato. Nei giorni in cui scrivo, l’asfalto finisce presto, poi si fa difficile. Salite che si sgretolano, pista larga quanto l’auto, polvere. Ogni tanto un wadi, ogni tanto un piccolo villaggio una casa sparsa più che altro, una piccola oasi nascosta tra le montagne. Una capretta con i piccoli. La vegetazione è rara e sparuta, per lo più sembra di stare sulla luna. La sensazione dominante è quella di sentirsi persi, il silenzio ne sottolinea la rispondenza al vero.
Immersi nella confusione mentale che tutto ciò comporta, nel rollio delle buche e del continuo susseguirsi di curve strette, sorge un campo da calcio. Perfetto, immacolato, verde come il migliore dei prati dell’Hempshire.
L’intelligenza artificiale generativa più avanzata e cafona è indietro anni luce.